Bambini iracheni rapiti dai militanti dell’Isis e poi venduti come schiavi sessuali. Bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni usati sempre di più come attentatori suicidi, informatori o scudi umani. Lo denuncia il Comitato Onu sui diritti del fanciullo,

in un recente rapporto presentato a Ginevra che documenta le violenze e le atrocità inflitte ai minori dai jihadisti dello Stato Islamico.

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Il Comitato, si legge nel rapporto, «è seriamente preoccupato per il grande numero di bambini arruolati dai gruppi armati, in particolare dai militanti dell’Isis». Si tratta soprattutto di minori in situazioni di vulnerabilità, come bambini rifugiati, disabili, e bambini che hanno perso i loro genitori. Le giovani vittime sono per lo più yazidi o cristiani, ma anche sciiti e sunniti.

Il documento parla di bambini usati come attentatori suicidi, informatori o scudi umani, ma anche di bambini sottoposti a violenze sessuali sistematiche, torturati, crocifissi e seppelliti vivi.

 

I minori coinvolti nei conflitti armati sono migliaia, in tutto il mondo.

Importante documento internazionale di riferimento sul tema è il Protocollo opzionale alla Convenzione Onu sui diritti del fanciullo concernente il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati. Entrato in vigore il 12 febbraio 2002, stabilisce che nessun minore di 18 anni possa essere reclutato forzatamente o utilizzato direttamente nelle ostilità, né dalle forze armate di uno Stato né da gruppi armati.

Il Protocollo, si spiega nel sito bambinisoldato.it (lanciato l’anno scorso dalla Coalizione italiana stop all’uso dei bambini soldato), «rappresenta un passo importante per la comunità internazionale, ma non completamente soddisfacente. Infatti il limite minimo di 18 anni viene imposto soltanto per l’arruolamento coercitivo, ma non per il reclutamento volontario negli eserciti regolari».

Il 12 febbraio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro l’uso dei bambini soldato, con una serie di iniziative che si propongono di sensibilizzare su questa drammatica realtà e contribuire a contrastare il fenomeno. Alcuni eventi organizzati per l’edizione 2015 sono segnalati nella notiziadedicata alla Giornata pubblicata nel sito www.minori.gov.it. (bg)

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