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In occasione del trentennale dell’apertura della prima comunità per minori, il Gruppo Cooperativo Solco Imola organizza il convegno “Minori e Nuove Sfide Educative: evoluzione dei contesti di vita e dei bisogni educativi dei minori”, oggi, mercoledì 29 Novembre 2017 dalle ore 10.00.Tra le relatrici, la prof.ssa Bastianoni, con un atteso intervento sul modello di formazione e supervisione integrata e sulla presentazione della ricerca-intervento “Porte aperte in comunità”

La storia del Gruppo Solco Imola prende il suo avvio nel 1985 e fin da subito  si adopera nel creare servizi per la tutela dei minori con l’apertura a Imola nel 1987 della prima comunità residenziale  “XXIV Maggio”, testimoniando in tal modo  l’attenzione e la sensibilità che da sempre l’ente dedica al mondo dell’adolescenza e dei giovani. L’attività di tutela dei minori si amplia con l’apertura nei primi anni Novanta di una seconda comunità a Toscanella di Dozza e della comunità “Il Gabbiano” nella vallata del Santerno; anche oggi il Gruppo Cooperativo, attraverso la cooperativa sociale Solco Prossimo, attua un servizio residenziale con la comunità educativa “Il Volo”. Il convegno organizzato nelle giornata di oggi nasce proprio con l’intento di raccontare l’ impegno profuso in questi anni e confrontarsi con persone competenti impegnate nei servizi ai minori,  per approfondire i nuovi bisogni dei minori e l’evoluzione dei contesti di vita, per conoscere nuovi strumenti d’azione e, attraverso il confronto con professionalità diverse,  arricchire il modo di affrontare le nuove sfide emergenti nella relazione con gli adolescenti e con le famiglie. Tra le relazioni, è atteso l’intervento della prof.ssa Paola Bastianoni, che porterà il suo contributo descrivendo e delineando il modello della formazione e supervisione integrata come metodologia di intervento clinico nelle comunità, e presentando la ricerca intervento “Porte aperte in comunità”, realizzata nel corso degli ultimi anni, che ha evidenziato le specificità delle comunità coinvolte nel progetto, rintracciandone gli elementi distintivi, raccogliendo e sistematizzando le narrazioni relative all’ organizzazione, alle finalità educative perseguite, ai casi di minori presi in carico, alle modalità di realizzazione degli interventi promossi in ciascuna struttura, avviando cosi  riflessioni condivise e la diffusione di buone prassi che testimoniano il senso e la ricchezza dell’accoglienza, delle relazioni significative e riparative, della cura e della responsabilità delle azioni educative all’interno delle comunità.

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