storia di una ladra di libri

Regia: Brian Percival

Genere: Drammatico

Tipologia: Accoglienza e Discriminazione

Interpreti: Geoffrey Rush, Emily Watson, Sophie Nelisse, Nico Liersch, Ben Schnetzer, Kirsten Block, Sandra Nedeleff

Origine: Usa

Anno: 2o14

 

                                                       

Trama:  Storia di una ladra di libri è ambientato nella Germania della Seconda Guerra Mondiale. Protagonista è Liesel, una vivace e coraggiosa ragazzina affidata dalla madre incapace di mantenerla, ad Hans Hubermann, un uomo buono e gentile, e alla sua irritabile moglie Rosa. Scossa dalla tragica morte del fratellino, avvenuta solo pochi giorni prima, e intimidita dai “genitori” appena conosciuti, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa che a scuola, dove viene derisa dai compagni di classe perché non sa leggere. Con grande determinazione, è tuttavia decisa a cambiare la situazione e trova un valido alleato nel suo papà adottivo che, nel corso di lunghe notti insonni, le insegna a leggere il suo primo libro, Il manuale del becchino, rubato al funerale del fratello. L’amore di Liesel per la lettura e il crescente attaccamento verso la sua nuova famiglia si rafforzano grazie all’amicizia con un ebreo di nome Max che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione.

Recensione: Storia di una ladra di libri (The Book Thief) è un film del 20013. La pellicola è la trasposizione cinematografica del romanzo Storia di una ladra di libri (pubblicato inizialmente in Italia col titolo La bambina che salvava i libri), scritto da Markus  Zusak  nel 2005. Storia di una ladra di libri resta un film comunicativo, in grado di catturare lo spettatore e donargli un insegnamento veramente sentito. Perché per Brian Percival i libri hanno un valore rilevante, culturale e formativo. Insieme al cinema, possono veicolare contenuti importanti, farsi serbatoio dei capitoli della storia universale della formazione umana, nutrimento dell’immaginario, senza rinunciare ad emozionare.