E’ morto ieri sera Ettore Scola, ultimo grande maestro della commedia italiana. “Con il suo cinema ha raccontato l’Italia che si riscattava dal fascismo e cercava di dimenticare la guerra, con un linguaggio profondo ma lieve ha saputo tratteggiare tutti i tipi di italiani, dagli intellettuali di sinistra che si davano convegno sulle “terrazze” ai commercianti in competizione sleale, ha dato voce al radiocronista licenziato e mandato al confino perché omosessuale e alla casalinga schiacciata dalla prepotenza del marito fascista, i genitori che passavano la notte davanti alle scuole e i militanti comunisti in crisi di identità e di fedeltà”.

Noi  vogliamo ricordarlo cosi, attraverso uno stralcio della tesi della nostra corsista M.Lucia Cristiano, che ha partecipato alla scorsa edizione del master  e che ha realizzato, come lavoro conclusivo del suo percorso formativo, una rassegna filmografica dal tema “Una rassegna particolare”   ed un video aventi come argomento gli stereotipi di genere, utilizzando, tra le varie selezioni filmiche ed in apertura del video, immagini tratte proprio dal film capolavoro di Scola, “Una giornata particolare” ( a cui si richiama anche nel titolo della tesi stessa).

“I protagonisti della pellicola di Scola, Antonietta e Gabriele-scrive la dott.ssa Cristiano- vivono in Una Giornata Particolare, una giornata durante la quale lo stereotipo della madre di sei figli devota moglie di un convinto fascista e quello dell’annunciatore EIAR licenziato perché omosessuale sono solo Antonietta e Gabriele, due persone che condividono il loro essere escluse ed emarginate. Antonietta, abituata a ricevere solo ordini e a subire il marito e il suo disprezzo, perché “inconciliabile con la fisiologia e la psicologia femminile il genio è solo maschile”, resta fortemente turbata da Gabriele. Egli non è né “marito, né soldato, né padre”, è dunque un sovversivo, un depravato, ma la ascolta, chiede il suo parere, cerca di farla sorridere, vuole regalarle un libro perché legga, vuole macinare il caffè, aggiustare il lume della cucina e addirittura aiutarla a piegare la biancheria in barba alla virilità. E’ una giornata particolare quella in cui chi è quotidianamente umiliato e discriminato può dimenticare il peso della sofferenza ritrovando in un rapporto umano la propria dignità.

Attraverso la selezione e  il montaggio delle scene  maggiormente significative rispetto al tema scelto, cercherò  di mettere in rilievo come nell’immagine stereotipata agisca un potente codice in grado di influire sullo sviluppo dell’identità degli individui, sull’accettazione della propria ed altrui personalità potendo limitare e condizionare le potenzialità di ciascuno innescando, nella maggior parte dei casi, dinamiche discriminatorie nei diversi gruppi sociali e nelle diverse culture, senza trascurare, tuttavia,  la fede nell’esistenza della possibilità di un superamento degli stereotipi, dei pregiudizi e dei rigidi ruoli di genere attraverso un profondo lavoro di riflessione e conoscenza di sè e dell’altro da sè.”

Ed ecco alcune immagini tratte dal film “Una giornata particolare”, titolate come nel lavoro di tesi della nostra corsista per facilitare il riconoscimento dello stereotipo rappresentato nella scena.

Donna = matrimonio e maternità (dal minuto 1.48)
Omosessualità= discriminazione, emarginazione, stigma sociale
“Inconciliabile con la fisiologia e la psicologia femminile, il genio è soltanto maschio”
Una Giornata Particolare:
Ettore Scola

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