Credo valga la pena condividere – per non correre il rischio che restino inascoltate e perché quello che non teniamo per noi cresce di valore- le parole scritte dal sindaco di Riace, Mimmo Lucano, diventato un simbolo dell’accoglienza dei migranti, in una lettera indirizzata ai suoi sostenitori al termine di una manifestazione organizzata in ottobre 2018 a suo supporto. Il coraggio di andare controcorrente, la disobbedienza all’infliggere umiliazione, il rispetto di ogni persona e di tutti i diritti umani sono principi da noi riconosciuti e condivisi aldilà di qualsiasi vicenda personale e giudiziaria.

“È inutile dirvi che avrei voluto essere presente in mezzo a voi non solo per i saluti formali ma per qualcosa di più, per parlare senza necessità e obblighi di dover scrivere, per avvertire quella sensazione di spontaneità, per sentire l’emozione che le parole producono dall’anima, infine per ringraziarvi uno a uno, a tutti, per un abbraccio collettivo forte, con tutto l’affetto di cui gli esseri umani sono capaci.

A voi tutti che siete un popolo in viaggio verso un sogno di umanità, verso un immaginario luogo di giustizia, mettendo da parte ognuno i propri impegni quotidiani e sfidare anche l’inclemenza del tempo. Vi dico grazie.

Il cielo attraversato da tante nuvole scure, gli stessi colori, la stessa onda nera che attraversa i cieli d’Europa, che non fanno più intravedere gli orizzonti indescrivibili di vette e di abissi, di terre, di dolori e di croci, di crudeltà di nuove barbarie fasciste.

Qui, in quell’orizzonte, i popoli ci sono. E con le loro sofferenze, lotte e conquiste. Tra le piccole grandi cose del quotidiano, i fatti si intersecano con gli avvenimenti politici, i cruciali problemi di sempre alle rinnovate minacce di espulsione, agli attentati, alla morte e alla repressione.

Oggi, in questo luogo di frontiera, in questo piccolo paese del Sud italiano, terra di sofferenza, speranza e resistenza, vivremo un giorno che sarà destinato a passare alla storia.

La storia siamo noi. Con le nostre scelte, le nostre convinzioni, i nostri errori, i nostri ideali, le nostre speranze di giustizia che nessuno potrà mai sopprimere.

Verrà un giorno in cui ci sarà più rispetto dei diritti umani, più pace che guerre, più uguaglianza, più libertà che barbarie. Dove non ci saranno più persone che viaggiano in business class ed altre ammassate come merci umane provenienti da porti coloniali con le mani aggrappate alle onde nei mari dell’odio.

Sulla mia situazione personale e sulle mie vicende giudiziarie non ho tanto da aggiungere rispetto a ciò che è stato ampiamente raccontato. Non ho rancori né rivendicazioni contro nessuno.

Vorrei però a dire a tutto il mondo che non ho niente di cui vergognarmi, niente da nascondere. Rifarei sempre le stesse cose, che hanno dato un senso alla mia vita. Non dimenticherò questo travolgente fiume di solidarietà.

Vi porterò per tanto tempo nel cuore. Non dobbiamo tirarci indietro, se siamo uniti e restiamo umani, potremo accarezzare il sogno dell’utopia sociale.

Vi auguro di avere il coraggio di restare soli e l’ardimento di restare insieme, sotto gli stessi ideali.

Di poter essere disubbidienti ogni qual volta si ricevono ordini che umiliano la nostra coscienza.

Di meritare che ci chiamino ribelli, come quelli che si rifiutano di dimenticare nei tempi delle amnesie obbligatorie.

Di essere così ostinati da continuare a credere, anche contro ogni evidenza, che vale la pena di essere uomini e donne.

Di continuare a camminare nonostante le cadute, i tradimenti e le sconfitte, perché la storia continua, anche dopo di noi, e quando lei dice addio, sta dicendo un arrivederci.

Ci dobbiamo augurare di mantenere viva la certezza che è possibile essere contemporanei di tutti coloro che vivono animati dalla volontà di giustizia e di bellezza, ovunque siamo e ovunque viviamo, perché le cartine dell’anima e del tempo non hanno frontiere.     Mimmo Lucano. 

I fatti: il 2 ottobre 2018 il Tribunale di Locri emette l’ordinanza di arresti domiciliari per Mimmo Lucano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti con decadenza delle accuse di malversazione, truffa ai danni dello Stato e concussione. ”La gestione dei fondi– si legge in un passaggio del provvedimento del Gip di Locri- è stata magari disordinata, ma non ci sono illeciti e nessuno ha mai intascato un centesimo”.

Due settimane dopo il Gip revoca gli arresti domiciliari, demolendo l’impianto accusatorio, e trasformando gli arresti domiciliari in divieto di dimora; circa sei mesi dopo anche la sentenza emessa dalla sezione penale della Cassazione conferma l’inconsistenza dell’impianto accusatorio contro Mimmo Lucano e chiede al Tribunale di revocare il divieto di dimora, concesso il 5 settembre.

Nel frattempo, il 27 maggio 2019, si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Riace e sono avvenute la chiusura del progetto di accoglienza Sprar di Riace, notificata già il 9 ottobre 2018 e il blocco dei fondi per i servizi già resi per i progetti Cas e Sprar

Il Tar della Calabria, in maggio 2019 e il Consiglio di Stato, in giugno 2020 dichiarano illegittima la chiusura del progetto Sprar di Riace.

La sentenza del 7 luglio 2020 emanata dai giudici del Riesame di Reggio Calabria rigetta la richiesta di mantenimento di misure cautelare per Lucano avanzata dal Pm di Locri, definendo «inconsistente» il quadro giudiziario che le motiva perché fondato su «elementi congetturali o presuntivi», quadro che «si riverbera negativamente sulla possibilità di configurare il delitto», in quanto «il programma perseguito dagli indagati non si è tradotto in condotte penalmente rilevanti».

Domenico Lucano è stato sindaco di Riace dal 2004 al maggio 2019 e il processo a suo carico è ancora in corso.

Paola Bastianoni

(pubblicato nella bacheca del Master Tutela, diritti e protezione dei minori – Unife il 4 Gennaio 2019, aggiornato il 23 Novembre 2020)