Charlie bartlett

Regia: Jon Poll

Genere: Commedia

Tipologia:  Mondo dei giovani

Interpreti: Anton Yelchin, Hope Davis, Robert Downey Jr., Megan Park, Jake Epstein, Jonathan Malen, Derek McGrath, Stephen Young, Kat Dennings, Tyler Hilton, Mark Rendall, Dylan Taylor

Origine: Usa

Anno: 2007

 

Trama: Charlie Bartlett è un adolescente ricco, infelice e alquanto nevrotico, che è stato espulso da tutte le scuole private che ha frequentato, l’ultima per traffico di documenti falsi. La madre si vede costretta a mandarlo alla scuola pubblica. Nella sua nuova scuola Charlie troverà molte difficoltà ad integrarsi, dovendo subire il bullismo di alcuni compagni e l’ostilità del preside; come se non bastasse, si innamora proprio della figlia di quest’ultimo. In seguito però Charlie diverrà un leader nella scuola, grazie alle sedute di psicoterapia  “fai da te” che tiene nei bagni e allo spaccio di psicofermaci, come panacea dei vari tormenti adolescenziali. Dopo essere stato sospeso, decide di smettere di procurare psicofarmaci ai coetanei, limitandosi a fornire loro un sostegno psicologico. Nonostante appaia come un faro per gli altri studenti, Charlie è un ragazzo con una grande fragilità repressa, che esprime durante una protesta alla Western Summit High School.

Recensione: Sempre con il sorriso sulle labbra, uno sguardo fintamente ingenuo che nasconde, in realtà, estrema scaltrezza e un savoir faire che lo rende irresistibile, Charlie Bartlett è un giovane poco più che adolescente che ovunque si ritrovi, soprattutto a scuola, cerca di essere popolare.La bellezza di questo film del debuttante, ex montatore, Jan Poll, risiede prima di tutto nella capacità di allontanarsi dai soliti luoghi comuni cinematografici e non. C’è, sì, una sorta di “denuncia” del sistema scolastico (e sociale) americano, ma è realizzata senza ricorrere a schematizzazioni o ad emblematici casi estremi. Non c’è soprattutto drammatizzazione degli avvenimenti. Qualsiasi tema, che sia un tentato suicidio per incapacità relazionale o l’alcolismo di un genitore, viene affrontato con leggerezza: il contenuto non viene banalizzato e al contempo si lascia allo spettatore la possibilità di divertirsi con intelligenza, merce sempre più rara. Charlie Bartlett, nella bella sceneggiatura di Gustin Nash, diventa così l’espediente per ascoltare e guardare gli adolescenti, uno specchio su cui si riflette il bisogno di molti di essere capiti e soprattutto, presi in considerazione, non a dosi di psicofarmaci, ma di parole e buon senso.E la sua voglia ossessiva di essere leader non è altro che la manifestazione di un malessere che per i suoi coetanei si concretizza in altri atteggiamenti. Solo quando sceglierà di riconoscerlo a sé stesso, riuscirà a buttare la maschera come già ha consigliato a tanti suoi compagni di scuola.