desde allà

Regia: Lorenzo Vigas

Genere: Drammatico

Tipologia: Disagio minorile, Violenza, Abuso sessuale, Omofobia

Interpreti: Alfredo Castro, Luis Silva, JericoMontilla, Marcos Moreno, CatherinaCardozo

Origine: Venezuela

Anno: 2015

Trama: Armando è un uomo di mezza età, per vivere fa protesi dentarie, non ha molti rapporti se non con la sorella e vive una vita grigia, monotona, distante da chiunque. Nelle sue abitudine c’è l’adescamento di ragazzi di strada che porta a casa ma solo per chiedere loro di voltarsi di spalle e spogliarsi. Questa la sua vita sessuale. Nessun coinvolgimento, nessuna relazione emotiva. Ogni tanto segue un uomo anziano il padre che probabilmente gli ha causato un trauma forse ha abusato di lui. Tutto cambia improvvisamente quando Armando incontra un ragazzo, Elder,  membro di una banda locale che inizialmente lo deruba e lo picchia. Ma il rapporto diventa più intenso e cambia le loro vite: i due si frequentano e, tra attrazione e repulsione, gli equilibri dell’uomo vengono spezzati mentre il ragazzo si ritroverà a legarsi sempre di più all’uomo che aveva dapprima disprezzato. Armando è affascinato dal ragazzo, arrogante eppure così vulnerabile, Elder vedrà nell’uomo quella figura paterna che non ha mai avuto. Eppure quando l’adolescente ucciderà il padre di Armando, questi denuncerà il ragazzo preferendo così ricominciare a consumare i suoi giorni da vero collezionista di corpi giovani vissuti per un momento e senza mai toccarli, né affrontare i suoi traumi tantomeno la sua omosessualità.

 Recensione: Storia aspra di adolescenze distrutte, di abbandoni e di solitudini, di omosessualità e omofobia di un paese latinoamericano, nella violenza spietata di una metropoli come Caracas, Desde allá conquista ed emoziona. Il regista Vigas non è didascalico, non lancia messaggi e non spiega, lascia che sia lo spettatore ad interpretare. Sappiamo che Armando odia il padre ma il regista non ci racconta, perché lo deduciamo. Armando adesca i ragazzini eppure non li tocca; ha alzato un muro tra lui e gli altri; la sua freddezza è quella di chi ha subito violenza da bambino e non ha avuto possibilità di affrontarla, di elaborarla. La sua indifferenza è quella di una società stuprata che non ha valori e non salvaguarda il suo futuro, i ragazzi, li usa, li mercifica, ma non  li riesce a curare come potenziale risorsa. Armando nonha dimenticato il suo passato eppure non ha il coraggio di affrontare il padre, diventa lui stesso abusante ma senza avere la forza di andare oltre il guardare. Elderè un ragazzo di strada violento quanto affascinante, fragile a cui manca il padre da sempre. Così i due, nonostante il clima di forte machismo, si ritrovano, creano tra loro un rapporto umano,facce della stessa medaglia. Alternativamente sono vittima e carnefice, padre e figlioe sempre disperate solitudini. Il rapporto ritratto in Desdeallá inquadra più i bisogni emotivi che quelli sessuali. Vigas descrive i fatti, l’occhio della cinepresa guarda la città e lo spettatore sente attraverso il ritmo serrato della narrazione, vive tutta l’angoscia dei personaggi e dei luoghi stessi dove l’adolescenza non ha tempo per vivere la crisi d’identità anche sessuale; quel mondo non offre che una sola alternativa: la violenza, la vendita del proprio corpo, la criminalità. Il film ha vinto il Leone d’oro alla 72° Mostra  del cinema di Venezia.

M. P.