Il comitato dell’Onu sull’applicazione della Convenzione per i diritti del fanciullo (Crc) ha denunciato il Vaticano per aver adottato politiche che hanno permesso ai preti di abusare dei bambini, invitando la Santa sede ad aprire delle indagini sui pedofili e sui membri del clero che hanno nascosto questi crimini.

Nel rapporto pubblicato oggi, il comitato critica aspramente il Vaticano anche per il suo atteggiamento verso l’omosessualità, la contraccezione e l’aborto.Nel documento la Santa sede viene invitata a rivedere le proprie politiche per assicurare il rispetto dei diritti dei bambini e la loro possibilità di accedere alle cure mediche. Il comitato ha emesso il documento dopo che a gennaio aveva interrogato esponenti del Vaticano per un giorno intero sull’implementazione della Convenzione Onu dei diritti del bambino, il principale trattato delle nazioni unite per la tutela dei minori.L’ACCUSA AL VATICANO: «DECINE DI MIGLIAIA
LE VITTIME DEI PRETI PEDOFILI»

Sono «decine di migliaia» le vittime nel mondo degli abusi perpetrati dai preti pedofili, denuncia il rapporto del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia diffuso a Ginevra, in cui si chiede che vengano «immediatamente rimossi» e consegnati alle autorità civili tutti i prelati che siano coinvolti in abusi su minori o sospettati di esserlo. Nel rapporto si esprime «la più profonda preoccupazione per abusi perpetrati da membri della Chiesa cattolica che operano sotto l’autorità della Santa Sede, con preti che sono stati coinvolti negli abusi di decine di migliaia di minori nel mondo».

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Il Comitato, un organismo formato da 18 esperti indipendenti di diritti umani che a metà gennaio aveva ascoltato i rappresentanti vaticani, ha anche chiesto alla Santa Sede di rendere accessibili i propri archivi in modo che chi ha abusato e «quanti ne hanno coperto i crimini» possano essere chiamati a risponderne davanti alla giustizia. Il rapporto condanna la pratica di trasferire i responsabili di abusi di parrocchia in parrocchia all’interno dello stesso Paese o anche in un altro, nel tentativo di coprirne i crimini e di sottrarli alla giustizia. Una pratica, viene sottolineato, che «mette a rischio i minori di molti Paesi, con decine di autori di abusi sessuali che sono ancora in contatto con minori.

L’ONU: «VATICANO HA VIOLATO
LA CONVENZIONE SULL’INFANZIA»

Il Vaticano ha violato la Convenzione dell’Onu sui diritti dell’infanzia, ha affermato la presidente del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia, Kirsten Sandberg, presentando a Ginevra il rapporto del suo organismo sugli abusi sui minori compiuti da preti. «Sì, sono in violazione della Convenzione perchè non hanno fatto tutte le cose che avrebbero dovuto fare», ha dichiarato la Sandberg. Il Vaticano è tra i firmatari della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea generale dell’Onu nel 1989. Il testo definisce quali sono i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti ai minori e prevede anche un controllo sull’operato degli Stati, che devono presentare a un comitato indipendente un rapporto periodico sul rispetto dei diritti dei bambini nel proprio territorio. Nel 1990 il Vaticano ha ratificato la convenzione ma dopo il 1994 e fino al 2012 non ha consegnato nessun rapporto, neanche in seguito alle rivelazioni del 2010 sui casi di abusi ai danni di minori.

LE NAZIONI UNITE ALLA CHIESA
«ORA RIMUOVERE TUTTI I PRELATI COINVOLTI»
Durissimo atto accusa delle Nazioni Unite contro il Vaticano per i preti pedofili. In un rapporto del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia diffuso a Ginevra, si chiede che vengano «immediatamente rimossi» e consegnati alle autorità civili tutti i prelati che siano coinvolti in abusi su minori o sospettati di esserlo. Il Comitato, che a metà gennaio aveva ascoltato i rappresentanti vaticani, ha anche chiesto alla Santa Sede di rendere accessibili i propri archivi in modo che chi ha abusato e «quanti ne hanno coperto i crimini» possano essere chiamati a risponderne davanti alla giustizia. «Il Comitato», si legge nel rapporto, «è gravemente preoccupato dal fatto che la Santa Sede non abbia riconosciuto l’ampiezza dei crimini commessi, non abbia preso le necessarie misure per affrontare i casi di abusi sessuali e per proteggere i bambini, e abbia adottato politiche e pratiche che hanno portato a una continuazione degli abusi e all’impunità dei responsabili».                                              

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