Elba, che ha il nome di un grande fiume del Nord Europa, nasce alla fine degli anni ’70 in manicomio, nel “mezzomondo”, come lo chiamano lei e sua madre, che proviene dalla Germania dell’Est. Quando la Mutti, sua madre, viene internata al manicomio del Fascione, colpevole di essere moglie infedele, è incinta di Elba. La bambina, nel suo primo decennio di vita, conosce soltanto la realtà del mezzomondo e, pur socializzando con le pazienti, i medici, gli infermieri e quanti lì lavorano, stabilisce un legame molto stretto con la madre che, giorno dopo giorno si prende cura di lei in un modo tutto suo, dalla lingua parlata, il tedesco, ai rituali perpetuamente riproposti e ai valori personali trasmessi. Elba, dal canto suo, apprende con naturalezza e cerca di aiutare le persone più in difficoltà e indifese a fronteggiare le decisioni e i comportamenti del primario Colavolpe, psichiatra anti-basagliano responsabile dell’Istituto, e dei suoi aiutanti. Elba, nata e cresciuta soltanto all’interno del manicomio, è convinta di avere ereditato “la pazzarìa” dalla Mutti: “Pazza la madre, pazza la figlia, pazza tutta la sua famiglia, cantileno prima sottovoce sempre più forte” e, non conoscendo altre realtà, pensa che non esistano persone normali, nemmeno nel mondo di fuori, che ben presto conoscerà. Infatti, a nove anni, viene mandata a studiare dalle “Suore Culone”, come le chiama lei, ma una volta ottenuta la licenza media, decide di ritornare al Fascione per ricongiungersi con la madre, che non troverà lì ad attenderla, contrariamente alle reciproche promesse. Le dicono che è morta, ma in Elba non si spegne la speranza che la Mutti sia ancora viva, nella Torre delle Agitate”; è da lì che, di notte, “sente” provenire la sua voce, le canzoni in tedesco di quando era piccola. Il nuovo “dottorino, Fausto Meraviglia, fervido sostenitore della “rivoluzione Basaglia” e aspro oppositore dei brutali metodi terapeutici usati dal primario Colavolpe, vorrebbe liberare la giovane Elba che continua a vivere in manicomio perché non ha un altro luogo dove andare. Un giorno, durante la sorprendente nevicata del ’82, quando il dottorino lascia, per la prima volta, che tutti, da ogni padiglione, vadano in giardino a godere della neve, la verità prende il sopravvento….
Ilaria Bignotti Faravelli, psicologa
V. Ardone, “Grande Meraviglia”, Ed. Einaudi, Torino, 2023