Un giorno perfetto

Regia: Ferzan Ozpetek

Genere: Drammatico

Tipologia: Violenza familare

Interpreti: Isabella Ferrari, Valerio Mastrandrea, Stefania Sandrelli, Monica Guerritore, Nicole Grimaudo

Origine: Italia

Anno: 2008

 

 

Trama: Emma torna a vivere dalla madre assieme ai due figli, dopo aver lasciato il marito Antonio. Antonio resta a vivere nella casa dove avevano abitato tutti assieme, non rassegnandosi alla perdita della moglie. Nella palazzina si odono degli spari e qualcuno avvisa la polizia, pronta ad irrompere nell’abitazione. Il film prosegue raccontando le ventiquattro ore precedenti a quel fatale avvenimento, ventiquattro ore in cui si incrociano i destini di vari personaggi, come l’Onorevole Elio Fioravanti preso con i suoi comizi elettorali, sua moglie Maja che scopre di essere in dolce attesa, la professoressa Mara in attesa di incontrare il suo amante, e Aris, figlio dell’onorevole, studente, in netto contrasto con suo padre. La rabbiosa ed intensa storia d’amore tra Emma e Antonio, raccontata nello scenario di una Roma caotica e a tratti inquietante, dove la tragedia sembra essere dietro l’angolo.

Recensione: Il film che parla di sentimenti, ma in modo drammatico, quasi da tragedia antica. Parla di sentimenti ed emozioni totali e alienanti, devastanti, non più di quei sentimenti piccoli ma forti presenti nei suoi precedenti lavori. Grande assente è invece il “mondo di Ozpetek”, quell’insieme di personaggi che con la loro individualità e la loro storia hanno sempre caratterizzato le precedenti pellicole del regista. In questo caso siamo davanti ad un’opera corale, che parla degli esseri umani in quanto tali, imperfetti e quindi destinati a soffrire. Degli attori tanto cari ad Ozpetek troviamo traccia solo alla fine della pellicola, in un piccolissimo cameo della brava Serra Yilmaz.
Quello che invece non è cambiato è la centralità della figura della donna, “Un Giorno Perfetto” è un film fatto di grandi donne e recitato da grandi attrici.
Tutto il film è un grido di ammirazione di Ozpetek per le donne. Donne che vanno avanti, nonostante le difficoltà della vita, contrapposte agli uomini che soccombono al primo ostacolo e ne vengono travolti e distrutti.
Donne forti ma così diverse tra loro, contrapposte nelle loro scelte.

 

 

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