Mercoledi 27 Gennaio alle h 20.30 il Master, in collaborazione con il Progetto Culturale – Uno Sguardo al Cielo, in occasione della Giornata della Memoria, vi dà appuntamento, al  webinar dal titolo: La Shoah dei bambini: Il paradigma storico della negazione alla vita.
Relatore: Prof. Franco Bonilauri, storico dell’arte e ebraista, già Università  di Parma e già  Direttore  Museo ebraico di Bologna.

Iscrizioni (preferibilmente entro le h 13.00 del 27 Gennaio): https://forms.gle/9NESbqohTveRF7Ar8

Info: Dott.ssa Alessandra Chiaromonte – alessandra.chiaromonte@unife

Il 27 Gennaio 1945 le truppe dell’Unione Sovietica entravano nel campo di sterminio Auschwitz, divenuto simbolo dello stermino ebraico, liberandolo dalle atrocità.

Grazie al Giorno della memoria, istituito nel 2005, si è cominciato a parlare dello sterminio ebraico e delle persecuzioni nazifasciste avvenute durante la seconda Guerra Mondiale, molti aspetti storici sono stati sviscerati, ma pochi quelli riguardanti i bambini perché di non facile approccio. Hanno iniziato a parlarne gli storici ma quando ci si è avvicinati al mondo della scuola, in particolar modo primaria, man mano ci si è accorti che la narrazione storica degli avvenimenti non tanto non era adatta al mondo dei bambini nel esporre le atrocità avvenute, ma rischiava di apportare un contributo più negativo che positivo; in sostanza mancava non solo un approccio pedagogico ma ancor più psicologico. Sulla parte pedagogica si è piano piano intervenuti grazie all’impegno diretto degli insegnanti, ma su quello psicologico c’è ancora tanto da pensare e da realizzare. Paradossalmente ciò che ancora manca è un approccio metodologico tra chi conosce nel profondo il mondo dei bambini e tra chi è conoscitore degli avvenimenti storici specialmente di quelli legati alle recenti tragedie umane.

 Attraverso la narrazione emblematica di alcuni passaggi storici si potranno confrontare vicissitudini e aspetti che hanno visto i bambini protagonisti:  leggi razziste  del 1938 in Italia e delle immediate conseguenze nel mondo dei bambini e dei ragazzi,  i modelli educativi  dei nazisti  ad iniziare dall’inizio degli anni Trenta; la vicenda che ha visto protagonisti i bambini ebrei nel Campo di concentramento di Theresienstadt (Terezin, nei pressi di Praga) in cui vissero 15.000 minori dal 1941 al 1945 e che grazie a diversi pedagogisti hanno potuto seguire lezioni di disegno, musica e poesia prima di essere deportati per lo sterminio; la storia del salvataggio dei Ragazzi di Villa Emma a Nonantola grazie all’apporto di tutta la collettività locale, e infine la traversia del grande pedagogista ebreo Janusz Korczak, deportato nel 1942 a Treblinka insieme ai suoi bambini e  autore del libro  Il diritto del bambino al rispetto, pubblicato nel 1929,che è poi alla base della Convenzione internazionale dei diritti all’infanzia  dell’ONU.

Nella seconda parte dell’incontro ci si soffermerà ad analizzare come questi argomenti sono stati generalmente affrontati  e non  sotto il profilo pedagogico né tanto meno psicologico perché il relatore non ha competenza, ma più sull’aspetto della cultura in generale e in particolare di quella  cinematografia prestando attenzione come la Shoah è stata raccontata dal mondo ebraico con film come Schindler’s List di Steven Spielberg, (1993),  IL Pianista di Roman Polanski,(2002) Train de vie di Radu Mihaileanu (1999) e quello cattolico di La vita è bella di Roberto Benigni (1997). Questo confronto servirà per capire come affrontare tematiche e argomenti complessi specialmente quando essi appartengono ad altre culture, altre tradizioni. La Shoah è il tentativo di un genocidio verso un popolo, quello ebraico, che è arrivato quasi allo sterminio  con i 6.000.000 di morti di cui uno riguardante solo i bambini. Gli ebrei presenti in Europa sono stati quasi tutti sterminati.

Questa storia drammatica, si dice sempre che serva da monito affinché non si abbia più a ripetere, ma se questo non è più avvenuto in Europa non si può dire per altre parti del mondo dove altri genocidi sono avvenuti o sono in atto e dove i migranti soffrono condizioni di vita estremamente difficili e che ancora una volta che ne patisce di più sono i bambini.

Quello che occorre fare  il più in fretta possibile, visto l’inasprirsi del razzismo, dell’antisemitismo e dell’odio verso il diverso anche qui nell’Europa civile e democratica nonché negli USA, patria della moderna democrazia e dei principi di libertà e fratellanza, è capire come affrontare queste delicate questioni cominciando dai bambini verso i quali occorre prestare  quella particolare attenzione di rispetto qualunque siano le culture, le tradizioni e le famiglie di provenienza, verso le quali occorre ascolto, comprensione e sensibilità multiple se si vogliono educare al rispetto delle differenze e dei diritti umani.

 Franco Bonilauri 

Link postati durante il webinair del Prof. Bonilauri