In qualsiasi modo ognuno deciderà di trascorrere le feste, i consigli per le letture sono ormai una tradizione per noi. Vi auguriamo di trovare in ogni romanzo la storia che state cercando, quella che parla alla vostra vita. Buone feste e buona lettura!

Monica Betti, insegnante di Scuola dell’Infanzia e docente del Master

Consigli letterari per le feste

Si avvicina un tempo, quello delle festività, in cui si ha l’occasione di fermarsi e prendersi cura di sé. Perché, allora, non cogliere l’occasione per sfogliare qualche nuovo romanzo?

Io, da sempre, adoro, durante le vacanze, rileggere qualcuno dei libri che mi hanno toccato il cuore, ma anche cimentarmi con qualche nuovo romanzo. Ecco allora che ho pensato di consigliare qualche libro che ho letto quest’anno e che desidero proporre a tutti i lettori e non lettori.

  • La lettera d’amore di Lucinda Riley

Già da tempo la compianta Lucinda Riley è una delle mie scrittrici preferite. In questo romanzo, come sempre riesce a toccare le corde più profonde di ciascuno di noi, attraverso un mistero che lega una lettera d’amore ed una donna scomparsa. Una giornalista alle prese con un mistero. Un pubblico di lettori con il fiato sospeso.

  • Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo di Carlo Vecce

La storia di una madre. E che madre. Un insolito punto di vista che narra di una donna, una delle tante, che la storia ha messo in ombra. La vita di suo figlio è celebre. Ciò che non avevamo conosciuto, ancora è l’amore che sua madre ha avuto per Leonardo, un amore tutto ricambiato. Un romanzo delicato che toglie con discrezione la polvere da una delle innumerevoli storie occultate.

  • Lo spiritoso signor Quattordici di Andrea De Marchi

Il libro narra una storia incredibile, incredibile al punto da poter sembrare vera. Ciò che colpisce è l’abbinamento di una trama convincente ad una caratterizzazione dei personaggi precisa e mai banale, il tutto condito con espressioni linguistiche, a tratti ricercate, nessuna delle quali lasciate al caso. Un vero artigiano e professionista della parola Andrea De Marchi, in un momento storico e sociale in cui le parole sono invece quanto di più usato impropriamente si possa pensare. Nessuno si può definire estraneo o mero spettatore delle vicende del Bar One, luogo in cui tutte le vicende hanno inizio: il Bar One è il luogo- non luogo della nostra infanzia dimenticata, una cartolina seppiata che incornicia i racconti tradizionali dei nostri genitori, dei nostri nonni. Il Bar One è un monumento ad un mondo che vive dentro di noi ma che, oggi più che mai, richiede un grande coraggio ed una grande tenacia per permettergli di emergere.

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