la mia classe

Regia: Daniele Gaglione

Genere: Drammatico

Tipologia: Il mondo della scuola, Disagio Giovanile

Interpreti:Valerio Mastrandea, Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura

Origine: Italia

Anno: 2013

 

Trama: Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l’italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo “stop”, ma l’intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un’unica vera storia, in un unico film di “vera finzione”: La mia classe.

Recensione: Tra cinema del reale e cinema militante il nuovo film di Daniele Gaglianone è una doppia sfida alle leggi commerciali e formali del cinema. Una storia ‘in diretta’ di un gruppo di extracomunitari nel ruolo di se stessi mentre imparano l’italiano, con l’unico elemento di fiction rappresentato dall’insegnante Valerio Mastandrea; attentissimo a non rompere il sottile equilibrio della realtà, che però ad un certo punto prende il sopravvento sulla finzione e la storia non può più proseguire secondo copione, ma prende una strada imprevista. “Questo film contiene molte sfide, a livello linguistico, formale, a livello contenutistico e narrativo. Il linguaggio del film lascia volutamente spiazzati, perche’ fino alla fine non capisci mai dove finisce la finzione e comincia la realta’. Voglio pero’ precisare che e’ tutto voluto e non certamente per compiacersi del fatto che il cinema sappia o possa racvontare la realta’ meglio della realta’ stessa. Semplicemente ci siamo messi al servizio di una tematica molto importante cercando di non dare risposte scontate oppure retoriche, di non stare dalla parte dell’accoglienza ‘senza se è senza ma’ di chi lo dice dal divano di casa – anche perché ci sono centinaia di associazioni che lavorano duramente ogni giorno a questo e meritano rispetto – ma nemmeno nella retorica reazionaria dello ‘stessero a casa loro’ naturalmente.”

 

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