VOLUMI

– Barbero Avanzino B., Ichino Pellizzi F. (1988). Maltrattamento in famiglia e servizi sociali, Milano, Unicopli.

– Bertolini M., Caffo E. (1992). La violenza negata. Disagio psichico, relazioni familiari, abuso all’infanzia, Milano, Guerini.

– Campanili A. (1993) (a cura di) Maltrattamento all’infanzia. Problemi e strategie di intervento, Firenze, NIS.

– Cesa Bianchi M., Scabini E. (1991) (a cura di) Le violenze sui bambini, Milano, Franco Angeli.

– Cirillo S., Di Blasio P. (1989). La famiglia maltrattante. Diagnosi e terapia, Milano, Raffaello Cortina.

la famiglia maltrattante

– Correra M., Martucci, P. (1988) (a cura di) La violenza nella famiglia. La sindrome del bambino maltrattato, Padova, Cedam.

la violenza nella famiglia

– Di Blasio P. (2000). Psicologia del bambino maltrattato, Bologna, Il Mulino.

la psicologia del bambino maltrattato

Rispetto al passato l’orizzonte di riferimento di questa problematica appare profondamente mutato: da una parte il bambino non viene più percepito in negativo, come portatore di spinte egoistiche da contrastare e reprimere ai fini della socializzazione, bensì come soggetto dotato a pieno titolo di propri diritti; dall’altra si è cessato di pensare che comportamenti “impulsivi” degli adulti in quanto inintenzionali e sporadici, siano relativamente innocui. A causa della loro fragilità, debolezza e dipendenza, i bambini sono vittime non solo di violenze vere e proprie, ma anche di maltrattamenti “quotidiani” e banali che ugualmente possono produrre gravi difficoltà in età adolescenziale e adulta.

– Foti C., Bosetto C., Maltese A. (2000). Il maltrattamento invisibile. Scuola, famiglia, istituzioni, Milano, Franco Angeli.

il maltrattamento invisibile

Ci voltiamo dall’altra parte. La mente non è disponibile. La realtà della violenza all’infanzia è, in gran parte, impensabile per la comunità adulta. Operatori sociali, psicologi, insegnanti, educatori, clinici, faticano a percepire il maltrattamento e l’abuso all’infanzia, in quanto fenomeni che costringono ad entrare in contatto con le dimensioni intollerabili dell’impotenza e della perdita di controllo subita dalle piccole vittime. Nella scuola, come in tutte le istituzioni minorili, si avverte sempre più acutamente la necessità di una preparazione specifica per affrontare il problema del disagio e del maltrattamento; ma la complessità dell’intervento di aiuto e le difficoltà emotive e relazionali che si incontrano, fanno sì che spesso il maltrattamento rimanga impensabile e quindi invisibile. Questo libro va contro corrente. Innanzitutto perché affronta anche un tema massimamente rimosso ed impensabile: il maltrattamento degli allievi da parte di coloro che dovrebbero garantire loro educazione e crescita mentale. Sono documentate le forme del maltrattamento intrascolastico e si chiarisce come l’insegnante disponga di una capacità potenziale di manipolazione e di violenza psicologica. In secondo luogo perché vuole infondere speranza: se esistono forme diffuse e invisibili di maltrattamento, esistono nella scuola risorse comunicative, affettive e riparative, altrettanto consistenti ma spesso inconsapevoli e non valorizzate. Vengono illustrati in positivo e con concretezza, interventi, atteggiamenti, esperienze, metodi formativi utili per sviluppare competenze emotive e relazionali e capacità di ascolto e di aiuto. Ed infine questo libro vuole credere nella scuola come ambito istituzionale privilegiato e specializzato nell’osservazione e nella prevenzione del disagio e della sofferenza dei bambini. La scuola può imparare a fermare, invece che confermare, il processo produttivo di un bambino infelice: nel comportamento scolastico e relazionale di un bambino, nei gesti, nei movimenti, nelle posture del suo corpo, nelle sue produzioni grafiche, nelle narrazioni verbali di sé, nelle prestazioni scolastiche, nelle espressioni dei suoi sentimenti, la scuola può imparare a decifrare quell’intreccio simbolico attraverso il quale il bambino autenticamente si racconta; e può avviare, se necessario, processi d’intervento a protezione del minore più sofferente in una prospettiva di integrazione fra agenzie educative e istituzionali sociali, sanitarie e giudiziarie.

– Ghezzi D., Vadilonga F. (1996) (a cura di) La tutela del minore. Protezione dei bambini e funzione genitoriale, Milano, Raffaello Cortina.

la tutela dei minori

– Gulotta G. (1984). Famiglia e violenza: aspetti psicosociali, Milano, Giuffré.

– Martorelli M. (1990) (a cura di) Maltrattamento, abuso e incidenti nell’infanzia e nella adolescenza, Milano, Unicopli.

– Miller A. (1987). La persecuzione del bambino, Torino, Boringhieri.

la persecuzione del bambino 

L’opinione pubblica è ancora ben lontana dall’ essere consapevole che tutto ciò che capita al bambino nei suoi primi anni di vita si ripercuote inevitabilmente sull’ intera società, che psicosi, droga e criminalità sono l’ espressione cifrata delle primissime esperienze (…) Poiché non credo nell’ efficacia delle ricette e dei consigli, ritengo che il mio compito non stia tanto nel lanciare appelli ai genitori affinché trattino i figli in modo diverso da quello che è loro possibile, quanto piuttosto nell’ informare, mediante immagini capici di agire sui sentimenti, il bambino che è presente in ogni adulto. Finché a quest’ ultimo infatti non è permesso di accorgersi di ciò che gli è accaduto in passato, una parte della sua vita affettiva rimarrà congelata e di conseguenza la sua sensibilità per le mortificazioni cui si sottopongono i bambini rimarrà attutita.  ( Miller A.)

– Miller A. (1990). L’infanzia rimossa, Milano, Garzanti.

l' infanzia rimossa

– Montecchi, F. (1991) (a cura di) Prevenzione, rilevamento e trattamento dell’abuso dell’infanzia, Roma, Borla.

– Montecchi F. (1994) (a cura di) Gli abusi all’infanzia, Firenze, NIS.

– Montecchi F. (1998) (a cura di) I maltrattamenti e gli abusi sui bambini. Prevenzione e individuazione precoce, Milano, Franco Angeli.

– Moro A. C. (1989). Erode tra noi. La violenza sui minori, Milano, Mursia.

– Reder P., Lucey C. (1995)(a cura di) Cure genitoriali e rischio di abuso. Guida per la valutazione, Trento, Erikson.

– Ventimiglia C. (1988). La differenza negata, Milano, Franco Angeli.