La dott.ssa Licia Barrocu, psicologa e psicoterapeuta, descrive le linee generali che sostanziano il suo insegnamento “Le famiglie disfunzionali: valutazione e interventi di sostegno”. Quanti perché ci affollano la mente di fronte a un episodio di maltrattamento di un bambino o di una bambina? Nel corso dell’insegnamento si andranno ad approfondire quei processi relazionali e i “giochi familiari” sottesi che possono comportare e sostenere varie forme di violenza all’infanzia e ad individuare i diversi tipi di percorsi riparativi attuabili.

La Redazione

L’insegnamento ha come obiettivo quello di fornire conoscenze e competenze in ottica sistemico-relazionale sul funzionamento familiare. Tale lente ci guiderà nel leggere i fattori di rischio e di protezione, valutare le competenze genitoriali e attivare percorsi riparativi per il minore e la sua famiglia. In un’ottica relazionale e sempre centrata sulle risorse, l’insegnamento permetterà di esercitarsi sui diversi tipi di percorsi riparativi attuabili:

  • Interventi di facilitazione: utili soprattutto nei momenti di transizione in cui variano i sistemi familiari per il cambiamento del ciclo vitale (es: ingresso alle scuole o in adolescenza). Utili al fine di potenziare le risorse già presenti;
  • Interventi di sostegno: per tutte le famiglie che affrontano invece eventi inattesi e dove vi è una carenza parziale/momentanea di risorse percepite (es: perdita di lavoro, malattie…);
  • Interventi di mediazione: che si utilizzano nelle situazioni in cui le famiglie non riescono a gestire i conflitti, in cui vi è un forte stallo ma non è presente una situazione di violenza (in linea con la Convenzione di Istanbul). Una situazione conflittuale in cui i partner, seppur in serie difficoltà, percepiscono l’altro come distinto da sé; scopo della mediazione diviene quello di fare emergere le risorse che si sono congelate;
  • Interventi di controllo e tutela: che possono essere richiesti o subiti dalle famiglie; attuati quando vi sono situazioni familiari disfunzionali con problemi di violenze, abuso o grave incapacità di assolvere a compiti di cura e protezione. Sono interventi complessi, limitano le libertà di tutti i membri familiari e si propongono di costruire risorse per tutti i membri delle famiglie;
  • Interventi terapeutici: quando sia presente un disagio sia in bambini che in adulti. Hanno l’obiettivo di modificare le dinamiche familiari relazionali che sono alla base del disagio percepito dai membri familiari e di creare nuove condizioni relazionali all’interno delle famiglie attraverso vari tipi di intervento (controllo, sostegno…) (Fruggeri, 1997).

Si andranno ad approfondire quei processi relazionali e i “giochi familiari” sottesi che possono comportare e sostenere varie forme di violenza all’infanzia: maltrattamento fisico (fin dalla tenera età: “Sindrome del bambino scosso/battuto o Shaken Baby Syndrome), maltrattamento psicologico, trascuratezza, ipercura, abuso sessuale e violenza assistita. Insieme, cercheremo di rispondere ad alcune domande frequenti ed importanti e ci eserciteremo per comprenderne i significati anche attraverso esemplificazioni. Ad esempio: “Quale scopo ha, molto spesso, il maltrattamento?” Ancora: “Quale messaggio contiene il maltrattamento? A chi è rivolto? Può essere visto come una sorta di richiamo verso qualcuno?” La letteratura ci dice che a volte è per qualcuno che si desidererebbe più vicino o si è desiderato più vicino in passato. A volte è il proprio compagno, a volte l’ex coniuge o a volte (più spesso nei casi di grave trascuratezza) potrebbe essere rivolto alla propria madre/nonna del bambino/a. E allora come costruire gli interventi riparativi? Cosa comporterebbe per l’operatore non leggere tali messaggi sottesi e cadere nelle trappole inconsapevoli/richieste esplicite della famiglia senza comprendere i messaggi impliciti?

Se queste sono tematiche che vorreste approfondire e vi incuriosiscono, vi aspettiamo!

Licia Barrocu