Si è svolto lo scorso  25 novembre il Convegno “La comunità del benessere e le città riparative…ecco i video degli interventi!

Si è svolto lo scorso  25 novembre, nella settimana dedicata alla giustizia riparativa e nel contesto della Giornata  Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il Convegno “La comunità del benessere e le città riparative“, al quale hanno partecipato alcuni dei più grandi esperti sul tema della giustizia riparativa e delle  pratiche riparative (Restorative Practices), quale insieme di strategie finalizzate alla ricostruzione del senso di comunità, oggi sempre più compromesso, attraverso la promozione di occasioni positive di benessere individuale e collettivo.

Nella sessione mattutina, grazie agli interventi del dott.Ghibaudi, della dott.ssa M.Pia Giuffrida e della dott.ssa Cafarelli, è stato possibile centrare il focus sul senso di  “comunità del benessere” , muovendo dalla prospettiva della “vittima“-soggetto che esperisce una condizione di maggior vulnerabilità e fragilità in ragione di un evento negativo patito, di una situazione conflittuale, di un contrasto, ragionando sul significato del termine “riparazione”, sulle sue modalità e i suoi possibili esiti, che abbia come  obiettivo il raggiungimento di  una nuova coesione sociale, una rinnovata armonia e benessere, che sappia tenere in considerazione la dignità di tutte le parti coinvolte. E che – contestualmente – offra alla comunità intera l’occasione di “rimettersi in gioco”(ed il tema del “gioco”, con tutta la sua potenza evocativa ed inclusiva, è stata centrale nella presentazione/laboratorio “Le gio-Cose” realizzato dai ragazzi dell’IPM di Potenza e riproposto a fine mattinata ai/alle presenti al Convegno) e di partecipare concretamente a tale rinnovamento, sulla base di una nuova consapevolezza che riservi  un’attenzione inedita, se si guarda anche al più recente passato, e per certi versi forse inattesa, alla vittima, affinchè sia centro di un nuovo interesse dello sguardo – sociale, politico, istituzionale, mediatico – ad esse dedicato del tutto peculiare.
La tutela delle persone offese, pertanto, non può esaurirsi nell’azione giudiziaria, in quanto l’insieme dei diritti che devono essere riconosciuti alla vittima non si possono esaurire né in una disciplina premiale dei comportamenti riparatori da parte dell’autore del fatto, né in una disciplina processualistica che sappia ospitare dignitosamente la sofferenza della persona offesa o del danneggiato.
Le iniziative più significative a favore delle vittime, di conseguenza, non possono prescindere da alcuni interventi essenziali: accoglienza, ascolto, sostegno psicologico, consulenza giuridica, informazioni relative ai loro diritti e ai servizi esistenti, percorsi di giustizia riparativa, interventi efficaci che favoriscano la soluzione di problemi contingenti, accompagnamento per uscire dall’isolamento e soprattutto per uscire dal ruolo di vittima e tornare ad essere soggetti attivi.L’obiettivo e la scommessa più grande è quella di creare un ponte tra due mondi: quello della vittima di un crimine e quello di chi ha commesso un crimine, supportando la prima e responsabilizzando il reo, provando cosi a ricomporre la frattura creata dal reato.

La sessione pomeridiana, sviluppata attraverso gli interventi della prof.ssa Patrizia Patrizi, del dott.Gian Luigi Lepri, del dott, Enrico Lodi e della dott.ssa Katrien Lauwert, ha inteso illustrare il modello di Comunità di Relazioni Riparative (Co.Re.),quale strumento concettuale impostato in chiave di Restorative Justice e basato su un approccio relazionale, pacifico, responsabile e solidale. Al modello sta lavorando il gruppo di ricerca in psicologia giuridica e giustizia riparativa dell’Università di Sassari, cui afferiscono allieve e allievi della Scuola romana di psicologia giuridica, recentemente costituitisi nell’Associazione PsicoIus – http://www.psicoius.it. Il modello si pone in linea con i più recenti orientamenti scientifici che sostengono la necessità di sviluppare sistemi di intervento capaci di ridurre il conflitto all’interno delle dinamiche sociali, generando al contempo dinamiche positive di inclusione e promozione. La comunità diventa così il luogo nel quale si possono promuovere stili di vita e di relazione orientati al benessere della persona e della collettività e alla pace
È da questo orientamento che si sono generate le progettualità realizzate negli ultimi anni dal gruppo di ricerca. Questi i temi principali: a) risanare relazioni avvicinando contesti e sistemi b) intervenire per sollecitare in quei contesti/sistemi interessi di reciprocità c) intercettare le criticità per poterle utilizzare come avvio del processo. La città di Tempio Pausania (la città che non voleva i detenuti, i detenuti che avrebbero preferito stare nelle loro città), la città di Mentana (tessere la rete per contrastare dispersione e monitorare progetti di inclusione sociale attraverso azioni di agricoltura sociale), la Compagnia teatrale “Stabile Assai” della Casa di reclusione di Roma Rebibbia (dove gli spettacoli sono risorsa di avvicinamento fra detenuti, ex detenuti e comunità esterna per promuovere reciproca conoscenza oltre gli stereotipi). La sessione è stata pensata, inoltre, quale luogo di confronto e interscambio tra un’esperienza italiana e una belga arricchita dalla riflessione teorica sulla psicologia positiva e del benessere con la discussione dei primi dati di ricerca del progetto di Tempio.

Ecco i video degli interventi e i materiali utilizzati:

Introduzione alla giornata congressuale

La comunità del benessere e le città riparative – saluti delle Autorità; Intervengono il prof.M Ingrosso e l’Assessora Chiara Sapigni

La comunità del benessere e le città riparative -Introduce la giornata  Paola Bastianoni

 

– Sessione mattutina

La comunità del benessere e le città riparative – Introduzione alla sessione mattutina Prof.ssa Patrizia Patrizi

Vittime e dignità: dalla vulnerabilità personale al riconoscimento della comunità – Giovanni Ghibaudi

“Vittime, giustizia riparativa ed esecuzione penale: quali ricadute per la comunità?” – Maria Pia Giuffrida

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“Le “gioCose”-giochi e invenzioni in libertà”- Rossana Cafarelli

 

– Sessione pomeridiana

Giustizia e pratiche riparative per una comunità del benessere – Patrizia Patrizi

Verso la costruzione di città riparative: Nuchis, Tempio Pausania e la sperimentazione di conferenze riparative – Luigi Lepri

 Psicologia positiva e del benessere per i servizi riparativi- Ernesto Lodi

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Zooming out: Restorative justice and restorative communities – tools for deliberative, democratic participation- Katrien Lauwaert

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Conclusione

 La comunità del benessere e le città riparative –